martedì 28 dicembre 2010

Il miglior cuoco ? a Piombino è DONNA!




Se io fossi una giornalista, se fossi una persona famosa, se se se ....insomma viva i Blog personali che invece mi permettono di scrivere le mie considerazioni su alcune cuoche eccellenti .La prima che vorrei segnalare è LIA dell'OSTERIA VOLTURNO che insieme alla figlia Patrizia cucinano e accolgono clienti nel bel centro storico di Piombino nell' Osteria Volturno.
L'Osteria nacque nel 1913 come "Mescita" di vini i quali venivano serviti nel "gottino", una misura piccola di bicchiere. Il servizio era alla bona ma il locale si riempiva specialmente quando veniva servito il polpo lesso e la trippa ma sempre si potevano trovare le acciughe o le aringhe marinate.
Da quando i Mondanelli hanno rinnovato l'antichissima Osteria, conservando però un vero carattere di originalità con nasse, tramaghi e foto antiche appese alle pareti, qui si mangia nel pieno rispetto della migliore tradizione tipica marinara piombinese. I prodotti sono freschi di giornata a km 0, infatti l'asta del pesce, dove si servono le due donne, si trova a m 80 dal Ristorante!! Credo che pochi ristoratori possano vantare questo primato.Qui l'acciuga, l'acerto, la sarda, il parago, il polpo sono maneggiati e proposti semplicemente e magistralmente. Lia e Patrizia esperimentano anche la cucina più moderna seguendo e rimaneggiando a loro gusto, e al gusto dei clienti ,le mode del momento così che le occasioni di ritornare qui diventano infinite.
Dovendo scegliere però, quale piatto segnalare ho trovato naturale proporvi il loro CACCIUCCO, che non è alla livornese, neppure alla viareggina ma rispetta in pieno la tradizione tipica locale. Provare per credere!
I dolci invece sono delle vere e proprie sculture gustose che la loro pasticcera personale confeziona ad hoc per il locale.
I vini sono scelti in base alle pietanze proposte e provengono sia dalla DOC Val di Cornia che dalla migliori regioni vitivinicole italiane e francesi.


OSTERIA VOLTURNO
Corso Vittorio Emanuele II
Piombino (LI)

Il locale chiude solo il Lunedì ed è meglio prenotare al numero 0565 49081





domenica 19 dicembre 2010

CORSO SOMMELIER I° LIVELLO


Nuovo corso per diventare Sommelier in Val Di Cornia partirà entro la fine di Gennaio 2011, ma attenzione, le iscrizioni si chiuderanno entro il 15 Gennaio.

Se siete curiosi o voltete capire meglio gli orari, i luoghi dove si svolgerà il corso, contattate me (tel.3385814500) o il Direttore del corso Alcamo Alessandro 3487904726

Grazie per l'attenzione e Prosit a tutti!

giovedì 16 dicembre 2010

ACCOMPAGNATRICE TURISTICA SOMMELIER FISAR: Leonardo Da Vinci precursore della “nouvelle cousi...

ACCOMPAGNATRICE TURISTICA SOMMELIER FISAR: Leonardo Da Vinci precursore della “nouvelle cousi...: "Tutti pensano a Leonardo come ad un grande ingegnere, inventore, pittore eccelso, ma pochi sanno che fu un appassionato di cucina, anzi ..."

Leonardo Da Vinci precursore della “nouvelle cousine”



Tutti pensano a Leonardo come ad un grande ingegnere, inventore, pittore eccelso, ma pochi sanno che fu un appassionato di cucina, anzi che voleva dedicarsi solo a questo nella vita, ma vicende diverse lo distolsero!

La passione per la cucina risale alla sua infanzia, infatti la madre, in seconde nozze, sposò un pasticciere di Vinci. Nel 1469 va a bottega dal Verrocchio e per supplire allo scarso denaro che gli veniva dato Leonardo decise di andare a lavorare la sera alla Taverna delle Tre Lumache ( allora ubicata sul Ponte Vecchio). Successivamente fu destinato alla cucina. A questo punto accadde la rivolta degli avventori della taverna per i piatti presentati da Leonardo cuoco. Viene riportato nel Codex Romanoff : Minute porzioni di piccole squisite delicatezze accompagnate da minuscole deliziose formine intagliate nella polenta indurita, il tutto sistemato ad arte, erano i piatti presentati agli affamati avventori.

Davanti alla vivace protesta dei clienti della taverna fu costretto a fuggire per non essere linciato.

Egli in altre parole cominciò a privilegiare l’aspetto decorativo ed artistico dei piatti ma in effetti le quantità erano scarse.

E’ da questa esperienza che Leonardo progetto alcune macchine per alleviare le fatiche dei cuochi: il tritacarne, lavatrici, schiaccianoci, macinapepe, spiedini automatici, ventilatori per aerare la cucina cacciando i cattivi odori, un trita aglio, affetta-uova, un barbecue a legna ecc..



Nel 1478, allorchè la Locanda delle Tre Lumache andò completamente distrutta dal fuoco aprì, insieme al Botticelli, conosciuto a Bottega dal Verrocchio, la Locanda Le Tre Rane, che non ebbe fortuna proprio per la scarsità delle porzioni servite, anche se artistiche! Con il Botticelli realizzarono un Menù illustrato. A Leonardo è attribuita l’invenzione degli spaghetti(?) e della forchetta a tre punte per poterli mangiare. In realtà, inventò solo la macchina per tagliare le lasagne in striscioline che cotte in acqua bollente diventano spaghetti.

Nessuno, dopo il fallimento delle Tre Rane dette più lavoro a Firenze a Leonardo. Si trasferì così a Milano presso la Corte di Ludovico Il Moro, essendo stato raccomandato da Lorenzo Il Magnifico. Qui lavorò come Gran Maestro di Feste e Banchetti di Corte.

Notizia presa dal libro " Il Gusto della Storia" di Remo Bagnasco proprietario del Ristorante "Il Drago D'Appiano di Via Vittorio Emanuele, Piombino (LI)

Per l'intero repertorio di utensili: http://www.libreriauniversitaria.it/note-cucina-leonardo-vinci-routh/libro/9788888700441

Da "Ulisse"-trasmissione televisiva :http://www.youtube.com/watch?v=rCW0Zf_UsOQ

Stralcio della lettera di Leonardo al fattore della Tenuta di Fiesole (Toscana), nella quale si legge il disappunto per la cattiva qualità del vino speditogli a Milano: http://www.sommelierxpassione.eu/Leonardo%20da%20Vinci.htm

Abbinerei ad una visita a Vinci un BIANCO DELL'EMPOLESE D.O.C. con Carciofi fritti.....che ne dite? Postate un giudizio e magari una ricetta vostra!

"et però credo che molta felicità sia agli homini che nascono dove si trovano i vini buoni"(Leonardo da Vinci)



sabato 11 dicembre 2010

"La bella Simonetta" : Venere di Botticelli, fanciulla piombinese

C’è una leggenda molto romantica che riguarda il dipinto “La nascita di Venere” di Sandro Botticelli.

Il dipinto fu commissionato a Botticelli da Giuliano di Piero de' Medici, che era innamorato di Simonetta Vespucci, il modello della Nascita di Venere é custodito agli Uffizi. L’amore fra Giuliano e Simonetta è stato un grande, leggendario amore che ha fatto fantasticare per decenni i fiorentini.

Intorno al tardo Quattrocento, Giuliano governava Firenze insieme al fratello Lorenzo il Magnifico. Mentre Lorenzo era occupato a tenere in pugno le redini politiche della città, Giuliano si impegnava in competizioni cavalleresche per vincere l’affetto di Simonetta. Ad una giostra, la sua bandiera recava un dipinto del volto di Simonetta con sotto scritte le parole "L’unica e sola". La giovane Simonetta è stata il modello non solo di Botticelli, ma anche di altri pittori rinascimentali. Presto, i suoi ritratti erano sparsi per tutta Firenze ed i cittadini erano affascinati a tal punto dalla bellezza della ragazza da darle il soprannome di “La bella Simonetta”.

Alcuni sostengono che lo stesso Botticelli fosse innamorato di Simonetta, un’amore mai dichiarato, espresso solo attraverso i numerosi ritratti. Oltre al famosi dipinto della Galleria degli Uffizi, molte delle donne nei quadri di Botticelli assomigliano a Simonetta.

Simonetta diventa il raffinato testimonial di un’abile campagna pubblicitaria che i Medici mettono in atto nel momento cruciale della loro presa di potere. Intorno a lei si crea quello che oggi sarebbe un fenomeno mediatico: i poeti la cantano, i pittori la ritraggono, la città ne parla sotto la spinta dell’incalzare degli avvenimenti che mutano lo scenario politico e gli equilibri sociali. E’ la bellezza morale e intellettuale, la rinascita dell’età dell’oro che solo




un buon governo, quello dei Medici, avrebbe potuto assicurare garantendo alla città e al popolo pace, prosperità, egemonia

Simonetta trascorse infanzia e adolescenza nel Palazzo di Cittadella a Piombino.Il suo matrimonio con Marco Vespucci fiorentino suggellò l’avvicinamento tra la Signoria degli Appiani (in particolare del cognato Jacopo III) e Lorenzo dei Medici, il Magnifico.

La giovane Simonetta morì tragicamente di tubercolosi alla tenera età di 22 anni. La Nascita di Venere è stata effettivamente completata nel 1485, nove anni dopo la sua morte. Botticelli era ancora in grado di catturare la sua bellezza dal semplice ricordo. Per richiesta del grande pittore, ora Sandro e Simonetta riposano in pace uno accanto all’altro nella chiesa d’Ognissanti a Firenze.

La Nascita di Venere, custodita nella Galleria degli Uffizi, è un dipinto un commovente amore che si è celebrato sotto il cielo di Firenze.

http://ricerca.gelocal.it/iltirreno/archivio/iltirreno/2010/06/29/LBAPO_LBA03.html

Voglio associare questa storia d'amore platonico ma affascinante al vino del Rinascimento per eccellenza: La Vernaccia di San Gimignano!

Sarebbe stato forse più logico parlando di Firenze pensare al vino Chianti?

Lascia cortesemente il tuo commento!

"Il Peposo" ovvero LE NORMALI ECCELLENZE TOSCANE




Una leggenda fiorentina racconta che Ser Filippo Bruneleschi , abbia sfamato e riscaldato con il peposo i suoi artigiani che lavoravano all " fabbrica " di Santa Maria del Fiore a Firenze .
I " fornacini " dele zone dell'Impruneta e di Greve in Chianti , addetti alla cottura dei mattoni , pare abbiano inventato questo piatto durante la preparazione del cotto .
Infatti usavano mettere della carne nell'imboccatura del forno in modo da cuocerla lentamete.
Il Peposo sfama e riscalda senz'altro anche oggi.
E' un piatto forte che sa' di fuoco e di teracotta.
E' un piatto che ha in se la storia e la cultura millenaria della Toscana.
Un piatto che evoca antiche e leggendarie tavolate di serate di veglia sull'aia , sotto i loggiati , in compagnia di un buon bicchiere di vino e tanti commensali.
La ricetta originaria parla solo di pepe che ai tempi , quando non esistevano ne ghiacciaie ne frigoriferi , era l'unico conservante per la carne , anche perche' , essendo cosi' forte nell'odore , toglieva e copriva altri odori ala carne non perfettamente conservata...
qui vorrei proporvi la versione con la carne maremmana!!

Peposo di manzo di Vacca maremmana
Ingredienti per 4 persone


Difficoltà:
Media

Tempo di preparazione:
5 ore

Vini:
n/a
Muscolo di manzo
1 kg
Pomodori pelati
1 barattolo
Concentrato di pomodoro
40 gr
Pepe macinato
abbondante
Pepe in grani
20 gr
Sedano
100 gr
Carota
100 gr
Aglio
2 spicchi
Cipolla
80 gr
Rosmarino, Salvia, Alloro, Bacche di Ginepro
qb
Scorza di limone
qb
Cannella
qb
Olio extravergine di oliva
qb

Preparazione
1.
Tagliare il muscolo di manzo a tocchi piccoli. Metterli in fusione il giorno prima in un recipiente, mettendo insieme rosmarino, salvia, alloro, legandoli in un fascetto che toglieremo a fine cottura. Pepe in grani, pepe macinato, bacche di ginepro. Coprire il tutto con del buon vino rosso (più è buono il vino meglio viene il peposo).
2.
Mettere a soffriggere il sedano, la cipolla, la carota, l'aglio con olio d'oliva. Appena pronto il soffritto, aggiungere i tocchi di carne e mescolarli fino a quando la carne non sarà rosolata da tutte le parti.
3.
Aggiungere il vino fino a coprire totalmente la carne e successivamente aggiustare di pepe nero e sale, aggiungere la buccia di limone, il pomodoro, il concentrato, la cannella e la noce moscata. Coprire bene e far cuocere a fuoco medio-basso girando ogni tanto per evitare che si attacchi. La cottura media è di 4 ore, ma più cuoce e meglio è. Buon appetito!!!

IL VINO ABBINATO SARà O MORELLINO DI SCANSANO O CHIANTI CLASSICO RISERVA....CHE NE DICI?